domenica 1 maggio 2011

Una canzoncina fastidiosa che risuona nelle orecchie? Serve a ricordare

L’anno scorso un ragazzo di 21 anni si è rivolto disperato agli psichiatri del Central Institute di Kanke nel Jharkland indiano: da 5 anni gli frullava in testa l’intera colonna sonora di un film hindi, quasi 3 minuti di musica con fino a 35 replay al giorno. Un caso che si è rivelato persino resistente ai farmaci. Fortunatamente il suo è un caso estremo, di solito non è necessario ricorrere alla chimica: il tarlo dell’orecchio, o öhrwurm (così lo chiamarono i ricercatori tedeschi a fine ’800, o earworm per gli inglesi), è molto comune. 
Ma che cos’è? 
Come farlo sloggiare? 


L’orecchio, in realtà, c’entra poco: si tratta di “parassiti” musicali del cervello: nel 1987 una rivista li definì “agenti musicali cognitivamente infettivi”; successivamente furono rinominati Mir o Musical imagery repetition cioè “Ripetizione di immagini musicali”. 
Il fenomeno è comune: il 98,2% delle persone sa di cosa si tratta. 


Gli studi finora condotti hanno dimostrato grandi differenze individuali: per alcuni è un occasionale, piacevole sottofondo musicale che tiene compagnia; per altri un fastidioso ritornello di cui non riescono a liberarsi; solo per pochi, il 10% della popolazione, il ritornello diventa un’ossessione fastidiosa. Sono questi ultimi i casi in cui gli earworm diventano sintomi, insieme ad altri, di una patologia ossessivo-compulsiva. 


Daniel Levitin, neuroscienziato e musicofilo, si è concentrato sulle caratteristiche dei tarli scoprendo che sono spezzoni molto brevi, di 15-30 secondi. E James Kellarsi, docente di marketing all’University of Cincinnati, ha individuato le caratteristiche intrinseche del brano musicale: 


1. ripetitività di certe strutture musicali, come per esempio i ritornelli, ma anche 
2. semplicità musicale, 
3. incongruità tra testo e musica o 
4. tra ritmo e metrica. 


Chi si occupa di marketing studia infatti le caratteristiche comuni dei tarli per trasmettere memi (concetti che funzionano come infezioni) per vendere.


Bennett però ha avanzato un’ipotesi affascinante, che spiegherebbe l’universalità del fenomeno: i tarli sarebbero sistemi di consolidamento mnemonico, fenomeni di un nuovo tipo di memoria, che chiama audio-eidetica, in cui la musica aiuta a ricordare le parole o gli avvenimenti cui è legato quel brano. 
Se Bennett avesse ragione, i tarli dovrebbero essere benvenuti perché fanno riemergere i ricordi cui sono legati. 


David Kraemer, specializzando in scienze cognitive del Dartmouth College nel New Hampshire, usando la risonanza magnetica ha dimostrato che l"’iPod del cervello" è nella corteccia uditiva, che registra e conserva le nostre memorie uditive. Ed è la corteccia uditiva che decide quale tarlo “trasmettere”. Forse alcuni tarli sono più presenti di altri, ma altri studi dimostrano che ci sono poche sovrapposizioni, come se ogni cervello avesse una sua predisposizione. 


Come possiamo cancellare il nostro earworm? Sembra essere inefficace la strategia di focalizzare l’attenzione su compiti diversi. E cercare attivamente di dimenticare il ritornello rende il tarlo ancora più persistente per le caratteristiche stesse della memoria: se si legge “non pensare all’elefante rosa” diventa impossibile non pensare a un elefante rosa. Diana Deutsch, ordinario di psicologia all’University of California a San Diego, sostiene che, quando i tarli si fanno fastidiosi, riflettono dei retropensieri, una sorta di post-it che invita a ricordare: spariscono quando si trova il legame.

A voi è mai capitato?
A me sì, in particolare ricordo che per un determinato periodo (sarà stata una settimana buona) ogni volta che mi svegliavo echeggiare nella mia testa le note e le parole della canzone "Maybe I'm amazed" di Jem (per chi ai tempi vedeva OC dovrebbe averla presente...) perché la associato a una decisione che dovevo prendere e che continuavo a rimandare. Effettivamente, quando la presi, scomparve il mio worm.

Fonti:

2 commenti:

  1. :O A dir poco incredibile!! Intervento davvero molto interessante! Anche a me comunque è successo, anzi in realtà mi succede spesso, soprattutto in occasioni particolari.. Ma fortunatamente rimango nella categoria "piacevole sottofondo musicale"! =)

    RispondiElimina
  2. I tormentoni nella mia testa spesso si limitano a poche ore, al massimo ad una giornata, e non mi è mai capitato di associare un "worm" ad un qualcosa da fare o decidere...sono però convinto che ci siano canzoni che appena le ascolti ti fanno tornare in mente ricordi o situazioni particolari che normalmente non ricorderesti...per esempio, anni e anni fa lessi un libro (uno dei tanti che dovetti leggere per la scuola), ed era un periodo in cui mi piaceva una determinata canzone (easily - red hot chili peppers), perciò mi ritrovavo a leggere il libro e contemporaneamente a sentire questa canzone allo stereo: ebbene, di quel libro mi ricordo molti dettagli, anche le "ambientazioni" che mi immaginavo mentre leggevo, e tutte hanno come sottofondo quella canzone: per me è una cosa molto particolare, perchè non ho ricordi così nitidi di nessun altro libro che ho letto.

    RispondiElimina