Che fare con gli ultimi esemplari di un virus letale che solo nello scorso secolo ha causato la morte di oltre 400 milioni di persone? Distruggerli definitivamente o conservarli per uno loro utilizzo futuro? La risposta a questa domanda è meno ovvia di quanto a prima vista potrebbe apparire: da oltre 15 anni sta tenendo impegnati gli esperti dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le ultime provette contenenti il virus che al momento sono conservate, e ben protette, nelle stanze blindate del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e in un centro sanitario della Siberia.
Il vaiolo è stato completamente debellato alla fine degli anni ‘70 grazie a una capillare campagna di vaccinazione di massa durata un decennio e la dichiarazione di ufficiale sconfitta è stata proclamata dall’OMS nell’inverno del 1979. Da allora le autorità dei paesi in via di sviluppo, in assoluto i più colpiti da questo devastante flagello premono perchè anche gli ultimi campioni conservati nei laboratori vengano eliminati. Il loro timore è quello di una fuga del virus che potrebbe sfociare in nuove pericolose epidemie.
E in effetti, all'inizio le autorità sanitarie internazionali avevano deciso di procedere con la soppressione del virus già nel 1996. La "condanna" fu sospesa all’ultimo momento su richiesta di molti paesi, Russia e USA in testa, che sostenevano l'opportunità di conservare alcuni esemplari del virus per studiare nuovi vaccini e nuove cure, utili in caso di improvvise recrudescenze della malattia.
La decisione ufficiale sulla sorte dei campioni di vaiolo è attesa per il prossimo mese di maggio: Russia e Stati Uniti sembrano in realtà propensi a conservare i campioni del virus, ritenendoli indispensabili per la ricerca e per produrre antidoti e medicinali in caso di scellerati attacchi con armi biologiche base di vaiolo.
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Fonti: http://www.focus.it/scienza/eliminare-o-no-il-virus-del-vaiolo3160_8271_931_C12.aspx
Io penso che, se lo distruggessimo, ci ritroveremmo impreparati per contrastare una possibile epidemia futura, mentre mantenerlo per fare ricerca e scovare dei nuovi vaccini credo sia una cosa saggia. Il problema però non è più riferito al virus, ma all'uomo stesso: siamo capaci di "mantenere" una tale minaccia sotto controllo, evitando che ci siano delle fughe inaspettate o che tale virus finisca nelle mani sbagliate? Ci fidiamo degli altri individui della nostra stessa specie? E' un rischio che l'uomo può gestire e controllare?
RispondiEliminaDici che potrebbe esistere qualcuno interessato a trarre un qualche vantaggio economico nello scatenare un'altra temibile epidemia mortale? Non riesco a pensare una cosa del genere. Ma forse, alla fine, non è così rmota come possibilità. Io penso sia opportuno conservarlo: ci sono tante cose che possono ucciderci, ma non per questo sentiamo la necessità di distuggerle. Forse sto generalizza do troppo, ma penso anche che distruggendo l'ultimo esemplare potremmo avere una maggiore probabilità di incappare negli svantaggi della sua demolizione (quelli che hai accennato prima).
RispondiEliminaBasta pensare alle armi chimiche...
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