domenica 17 luglio 2011

Non è bellissima?

Monteriggioni 2011- Festa medievale
Non è bellissima? E' un gufo reale (femmina)

venerdì 15 luglio 2011

Are you a lurker?

Pensando al post che avevo scritto qualche tempo fa "Caro visitatore, da dove leggi?" ho riflettuto su coloro che per caso o per interesse capitano sul mio blog, senza però lasciare traccia alcuna. Ho così letto un po' qua e là e ho scoperto che esiste un vero e proprio termine per definire il lettore silenzioso: "lurker".


Wikipedia come al solito m'è venuto in aiuto dandomi un'esaustiva definizione:


"Il lurker è una persona che è iscritta a una mailing list o che frequenta una comunità virtuale di qualsiasi tipo (una newsgroup, un forum, un blog) e ne legge con grande attenzione i messaggi, ma non ne scrive o ne invia mai di propri. In tal modo evita di rendere consapevoli gli altri utenti della propria presenza, risultando così sconosciuto al resto della comunità virtuale nonostante una più o meno abituale frequenza".


Nonostante l'inquietante immagine qui di lato (una delle prime che ho trovato digitando "lurker" su google) sembra però non abbia un'accezione negativa: la netiquette richiederebbe addirittura un periodo di "lurking" prima di palesarsi e iniziare a parlare. Alle volte i lurkers rimangono "nell'ombra"; alle volte invece escono allo scoperto, scrivendo un qualcosa dal quale si può desumere la loro attenzione, sorprendendo i partecipanti attivi. In altri casi ancora, il lurker decide di "convertirsi" e diventare anche lui un utente attivo dopo un periodo più o meno lungo da spettatore.


Spesso lo faccio anche io: leggo quello che scrivono gli altri e i rispettivi commenti, ma preferisco non intromettermi. Forse è proprio questo ciò che mi frena. O forse davvero siamo troppo ancorati a quello che è il giudizio altrui.

Conserveresti il virus del vaiolo?

Che fare con gli ultimi esemplari di un virus letale che solo nello scorso secolo ha causato la morte di oltre 400 milioni di persone? Distruggerli definitivamente o conservarli per uno loro utilizzo futuro? La risposta a questa domanda è meno ovvia di quanto a prima vista potrebbe apparire: da oltre 15 anni sta tenendo impegnati gli esperti dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità. 


Le ultime provette contenenti il virus che al momento sono conservate, e ben protette, nelle stanze blindate del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta e in un centro sanitario della Siberia.


Il vaiolo è stato completamente debellato alla fine degli anni ‘70 grazie a una capillare campagna di vaccinazione di massa durata un decennio e la dichiarazione di ufficiale sconfitta è stata proclamata dall’OMS nell’inverno del 1979. Da allora le autorità dei paesi in via di sviluppo, in assoluto i più colpiti da questo devastante flagello premono perchè anche gli ultimi campioni conservati nei laboratori vengano eliminati. Il loro timore è quello di una fuga del virus che potrebbe sfociare in nuove pericolose epidemie.
E in effetti, all'inizio le autorità sanitarie internazionali avevano deciso di procedere con la soppressione del virus già nel 1996. La "condanna" fu sospesa all’ultimo momento su richiesta di molti paesi, Russia e USA in testa, che sostenevano l'opportunità di conservare alcuni esemplari del virus per studiare nuovi vaccini e nuove cure, utili in caso di improvvise recrudescenze della malattia.


La decisione ufficiale sulla sorte dei campioni di vaiolo è attesa per il prossimo mese di maggio:  Russia e Stati Uniti sembrano in realtà propensi a conservare i campioni del virus, ritenendoli indispensabili per la ricerca e per produrre antidoti e medicinali in caso di scellerati attacchi con armi biologiche base di vaiolo.


E tu? Cosa ne faresti del virus
Partecipa anche tu al sondaggio organizzato da Focus a questo link. Però, se vuoi... dimmi cosa ne pensi! 


Fonti: http://www.focus.it/scienza/eliminare-o-no-il-virus-del-vaiolo3160_8271_931_C12.aspx

venerdì 8 luglio 2011

OER: quanto sono importanti?

Dietro suggerimento del professore, ho dato un’occhiata ai post che ha pubblicato sulle OER, le Open Educational Resources, risorse liberamente disponibili che possono essere utili per la formazione. Per chi volesse saperne di più, questi sono i link: 1, 2, 3


In particolare mi ha fatto riflettere questa parte del primo post:
“(…) Voglio mettere in luce l’atteggiamento aperto dei professori che riconoscono il valore di altri e, invece di chiudersi e chiudere gli studenti nel proprio recinto, propongono addirittura loro di integrare i propri materiali con quelli degli altri. Questa visione aperta e collegiale è fondamentale e, purtroppo, molto poco diffusa dalle nostre parti. Una volta un mio collega al quale stavo descrivendo le opportunità di un atteggiamento più aperto che si rende oggi possibile grazie alle nuove tecnologie mi disse: “Ma io sono geloso delle mie cose!” Ecco, in che misura possono essere “proprie” le cose che insegnamo?


Io credo di no. Sono fermamente convinta di no. Per due motivi:
1) Qualsiasi idea, informazione, frammento di conoscenza è (e deve essere) proprietà di tutti. Se non è già liberamene riscontrabile, intelleggibile, fruibile (e quindi, di tutti) è senza vita, senza ragione di esistere. Che senso avrebbe scoprire un qualcosa di soddisfacente, ma tenerlo solamente per sé? Una scoperta sensazionale che nasce e muore con lo scopritore. Ma senza per forza parlare di invenzioni, un qualsiasi oggetto di ricerca utile alla formazione dell’individuo è già parte della conoscenza di qualcuno e si accinge a diventare parte di quella qualcun altro.
2) La modalità mediante la quale si può esprimere un’informazione, si può far comprendere (e quindi insegnare) un qualcosa potrebbe, in teoria “appartenere” a chi le mette in pratica. Ne siamo sicuri? A mio parere, chi compie questo gesto fa in realtà da tramite, veicola la conoscenza a qualcun altro. Ma protagonista è l’informazione, non il mezzo attraverso cui questa viene trasmessa.


Mentre leggevo i post e le esperienze di studenti americani ho pensato a quanto siano fondamentali le OER. Nel mio piccolo ho già avuto modo di usufruirne sia grazie all’esame di informatica (l’intero corso è un esempio di OER) sia per istologia. In particolare per quest’ultima mi sono state utili sia le dispense pubblicate online dalla Facoltà di Medicina di Firenze sia questo link che invito tutti a visitare: http://www.federica.unina.it/corsi/morfogenesi-ed-anomalie-dello-sviluppo/#cattedra 


Il link vi condurrà presso un sito di E-learning condotto dalla Professoressa Luciana Castaldo della Facoltà di Medicina Veterinaria Federico II di Napoli. Vi chiederete: “Embriologia medica su un sito di E-learning di Veterinaria”? Proprio così: alcune parti sono assolutamente in comune (ovviamente ho tralasciato le slides riguardanti pesci e rettili). Il tutto fa parte del corso “Morfogenesi e anomalie dello sviluppo” (seguibile anche tramite feed RSS!). Tramite un pratico indice si può accedere alla pagina che più si preferisce e l’apprendimento è reso più rapido da alcuni successioni animate di immagini embriologiche! Per quanto mi riguarda mi è risultato fondamentale per la comprensione di determinati processi (che, ahimè non risultano d’immediata comprensione sulla pagina di un libro di testo).



Recentemente ho scoperto un altro canale di OER molto interessante, su iTunes.
Connettendomi ho notato che vi è una sezione chiamata "iTunesU". Incuriosita vi ho dato un'occhiata e ho scoperto che è un vastissimo contenitore di lezioni, film, video, audiobooks ecc proveniente da tutte le università americani possibili: Yale, Standford, MIT e ancora. Basta cliccare su "Universities & colleges" e compare l'elenco completo. Ecco alcuni esempi che possiamo trovare nella homepage: la EMORY unviversity propone un intero corso intitolato "Tutankhamun: the golden king & the great Pharaoth"; l'università di Yale propone 12 lezioni di psicologia; Standford 5 audioepisodes sull'Eneide. Questi sono in evidenza, ma il repertorio è sterminato! Tutto rigorosamente gratis!



Un altro pratico esempio mi è pervenuto da mia madre. Ha avuto modo di stupirmi.
Mia madre ha deciso di dedicarsi con impegno ad un progetto interessante: il PON SOS studenti. (http://puntoedu.indire.it/pon_sosstudenti/iscrizione/)
Mia madre è un’insegnante di inglese e, insieme ad altri docenti ha aderito a questo progetto proposto dall'Indire il quale consiste nel partecipare alla realizzazione di un corso online per studenti con sospensione del giudizio. Nel mese di agosto, coloro che a settembre dovranno sostenere un esame di fisica, matematica e/o inglese (anche Italiano, in altre scuole) per superare il debito potranno seguire delle lezioni di supporto direttamente a casa (o altrove se in vacanza), tramite webcam: un modo innovativo, accattivante e alternativo rispetto alla lezione frontale per dedicarsi allo studio/ripasso pre-esame. Gi studenti potranno seguire percorsi individualizzati e nello stesso tempo prendere parte a gruppi di discussione attivi. Insomma, una vera e propria “classe virtuale”.


Studiare su uno, due, dieci libri è utile, per carità, utilissimo. Ma alle volte sono seduta alla scrivania e guardo il computer (dietro al libro): lo guardo perché in parte vorrei prendermi una pausa (navigando liberamente), ma devo ammettere che le esperienze di OER o E-learning mi hanno permesso di affrontare lo stesso argomento da un punto di vista completamente diverso, più immediato e, alle volte anche più rilassante. Andrò sicuramente alla ricerca di altre risorse simili nel futuro.