Per questo post ho deciso di richiamare alla memoria una storiella che probabilmente tutti conosciamo ed è quella de' "La volpe e l'uva". L'originale favola è di Esopo ed è stata poi riportata in lingua latina da Fedro. Importante è "la morale della favola" presente al termine di ogni piccola narrazione, quella che in greco viene preceduta dal ricorrente "O mythos deloi oti...” cioè "La favola insegna che..."
Fabulae - Libro IV
Un giorno una volpe affamata passò accanto a una vigna e vide alcuni bellissimi grappoli d'uva che pendevano da un pergolato.
- Bella quell'uva! - esclamò la volpe e spiccò un balzo per cercare di afferrarla, ma non riuscì a raggiungerla, perchè era troppo alta. Saltò ancora e poi ancora e più saltava più le veniva fame.
Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla disse: - Quell'uva non è ancora matura e acerba non mi piace! - E si allontanò dignitosa, ma con la rabbia nel cuore.
- Bella quell'uva! - esclamò la volpe e spiccò un balzo per cercare di afferrarla, ma non riuscì a raggiungerla, perchè era troppo alta. Saltò ancora e poi ancora e più saltava più le veniva fame.
Quando si accorse che tutti i suoi sforzi non servivano a nulla disse: - Quell'uva non è ancora matura e acerba non mi piace! - E si allontanò dignitosa, ma con la rabbia nel cuore.
La favola è scritta per coloro che disprezzano a parole ciò che non possono avere.
E per i latinisti...
IV, 3 - De vulpe et uva
uvam adpetebat summis saliens viribus.
Quam tangere ut non potuit, discedens ait:
"Nondum matura est; nolo acerbam sumere".
Qui facere quae non possunt verbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
Quam tangere ut non potuit, discedens ait:
"Nondum matura est; nolo acerbam sumere".
Qui facere quae non possunt verbis elevant,
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
È facile disprezzare quello che non si può ottenere. Non a caso, da questa storiella proviene il detto "Fare come la volpe con l'uva" che metaforicamente significa “reagire a una sconfitta sostenendo di non aver mai desiderato la vittoria, o disprezzando il premio che si è mancato di ottenere”.
Quante volte ci è capitato?
Un po’ di umiltà farebbe bene a ciascuno di noi. Un bell'esamino ci coscienza ogni tanto, non ci farebbe male...